Per la rubrica "recensioni" e "sentimenti di paroleinscatola79: "Ci sono mani che odorano di buono" di Sara Gambazza edito Longanesi

Vorrei tornare a parlarvi di storie anche se questa volta non sarà una vera e propria recensione... Partirò da un libro per affrontare un tema che mi sta veramente a cuore e che si traduce in un unico verbo: aiutare. Il testo in questione è “Ci sono mani che odorano di buono” di Sara Gambazza, edito da Longanesi. Ho scoperto questo libro nel modo più banale possibile ovvero tramite il tam tam in rete e le varie librerie che seguo sui Social. La storia è ambientata in un quartiere malfamato di Parma denominato “Cinghio” dove però, oltre a spacciatori senza scrupoli, tossicodipendenti e piccoli delinquenti, abitano anche brave persone con possibilità economiche alquanto scarse che cercano di sbarcare il lunario in modo onesto.

Tutto parte da un gesto altruista di uno dei protagonisti, in questo caso una giovane donna di nome Marta. E' un giorno piuttosto freddo quando Marta vede dalla sua finestra una donna anziana, seduta sulla panchina delle fermata dell'autobus, intirizzita e provata dal freddo. Preoccupata che la donna possa perire a causa delle temperature rigide, Marta decide di andare in suo soccorso e di offrirle ospitalità. L'anziana donna seppur all'inizio sia riluttante accetta la proposta della ragazza. Da questo piccolo gesto gentile in un luogo dove la paranoia, la diffidenza e soprattutto l'omertà la fanno da padrone, nasce l'intreccio del romanzo che si basa sul semplice gesto che Marta decide di fare, ovvero tendere una mano d'aiuto ad un'altra persona seppur sconosciuta. Trovo affascinante che tutto parta da un semplice atteggiamento, da qualcosa che tutti noi dovremmo essere in grado di fare ovvero aiutare.

In realtà molte cose nascono da un aiuto che non dev'essere per forza materiale, può trattarsi per esempio di una semplice informazione utile alla realizzazione di un piccolo progetto, oppure un consiglio incondizionato dato per sbrogliare una situazione ingarbugliata. Insomma un aiuto sincero e gentile, senza pretese. Non è facile aiutare ed essere aiutati soprattutto se ci troviamo davanti uno sconosciuto. Quanti come Marta avrebbero dato una mano ad una persona in evidente difficoltà in un quartiere dove i borseggiatori e i tossico dipendenti sono pronti a rubare qualsiasi cosa pur di sopravvivere? Credo che nessuno nella vita reale sia in grado di compiere un gesto così altruista a prescindere che viva in un luogo “per bene” o “difficile”. Aiutare è un gesto che richiede coraggio ma anche gentilezza, altruismo e sincerità. Tutti fattori che sembrano essere spariti dalla società odierna. Ognuno pensa al proprio luogo, al proprio spazio, alla propria vita senza mai preoccuparsi di ciò che lo circonda dimenticando che aiutare vuol dire anche essere aiutati, perché in questo gesto ci sono tante cose da cui possiamo trarre giovamento. Per esempio possiamo conoscere nuove persone, nuovi luoghi, avere nuovi amici. Da un gesto altruista nasce sempre qualcosa di diverso o di buono. Personalmente pur avendo ricevuto parecchie porte in faccia nel momento in cui ho avuto davvero bisogno, non ho mai smesso di cercare di essere utile a chi chiedeva il mio intervento e anche a chi in realtà non lo ha richiesto ma sapevo averne bisogno.

Non serve avere grandi risorse per poter essere d'aiuto basta tendere una mano con semplicità e gentilezza.

E voi cosa ne pensate? Aiutereste un perfetto sconosciuto in difficoltà?

Che dire ancora?

Un saluto “aiutevole” a tutti!

La vostra Blogger,Giulia



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