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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

L'emozione non ha fine...

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Dopo il nostro aspirante speaker radiofonico e amante della musica Marcello, è la volta della romantica e artistica Maria Rosaria De Dilectis. Ha scritto un articolo su ciò che le fa provare più emozioni, che ne dite? Io direi promossa! Un abbraccio, La vostra Blogger, Giulia Articolo di Maria Rosaria: Ciao! Giulia oggi mi ha dato l'onore di poter farvi conoscere un po' i miei pensieri, spero di non deluderla. Ok, cominciamo! Cosa o chi riesce ad emozionarci? Io sono una persona molto sensibile e con la lacrima facile, mi commuovono le cose più disparate. Ora sto vivendo un periodo di forte nostalgia, mi capita sempre d'estate perché mi manca ancora di più il mare. Si, perché io sono nata in una città di mare, quindi il mare lo porto sempre con me, ogni alba o tramonto che vedo al mare mi emoziona sempre come la prima volta, non riesco a non pensare a quanta bellezza ci circonda e alcune persone nemmeno se ne accorgono. Forse po

Una musica può fare...

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Questa volta ho deciso di affidare l’argomento della rubrica “Un argomento a settimana” a Marcello Costabile , uno dei lettori di Parole in Scatola. Voi direte, perché ospitare un’altra persona sul tuo blog? La risposta è semplice: questo è un diario da condividere con chi ha voglia di partecipare e ha qualcosa da dire.  Apprezzo Marcello per la sua sincerità, ironia e cultura musicale che vi assicuro non è da sottovalutare. Che dire ancora? Buona lettura e un saluto musicale a tutti! La vostra Blogger, Giulia Articolo di Marcello Costabile: Io ancora non capisco perché Giulia abbia deciso di ospitarmi nel suo blog. Non deve ancora essersi resa conto della gravità della cosa. La gente pensa bene di me, io di me non mi fiderei mai… Ma sono qui, prometto di non farmi scappare la frizione. Sono un appassionato di musica, mi piace il disco come oggetto fisico, leggere i credits, chi ha suonato cosa, dove è stato è registrato, una delle mie tante mani

Un fumetto tutto da "bere": "Civale" di Paola Camoriano

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In questo piccolo diario virtuale vi ho spesso parlato di viaggi, fisici, letterari o virtuali.   Questa pagina la voglio dedicare a un incontro con una disegnatrice di talento: Paola Camoriano. Qualcuno di voi (chi legge il mio blog) forse ricorderà questo nome per una recensione che avevo dedicato ad un suo fumetto: “ Il ritrovo degli inutili ”, edito da Tunuè   ( http://giuliadenuccio.blogspot.com/2019/11/il-ritrovo-degli-inutili-paola.html ) Qualche tempo dopo la pubblicazione del mio articolo, Paola mi contatta dicendomi che ha disegnato un piccolo libro dedicato questa volta ad un birrificio della sua zona, il “ Birrificio Civale ”. Purtroppo a causa della chiusura improvvisa e della pandemia non siamo riuscite ad incontrarci e di conseguenza non ho potuto visionare il suo ultimo lavoro. Qualche giorno fa invece abbiamo avuto occasione di risentirci e finalmente ci siamo incontrate! Insieme a me, ovviamente, il mio inseparabile “ disognatore ” Davide (disognator

I cambiamenti non finiscono mai!

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Questa settimana l’argomento per il nuovo racconto è stato proposto molto carinamente da Telma che, non solo è una lettrice di questo diario virtuale, ma anche una ragazza Brasiliana che ama parlare e scrivere in italiano. Perciò vi dirò la mia sui cambiamenti e sulla necessità di volerci rinnovare in continuazione. Tutto è nato da un mio semplice gesto: ho tagliato i capelli. Ci sono piccoli stereotipi popolari che dicono che quando una donna taglia i propri capelli in modo drastico sono in arrivo grandi cambiamenti. Senza dubbio tutti noi sentiamo la necessità di rinnovarci e migliorarci sempre perché alla fine è nella nostra natura. Soprattutto in questo periodo in cui le nostre vite sono state stravolte abbiamo il desiderio di intraprendere nuovi cammini. Io personalmente ho vari progetti che vorrei realizzare; il primo fra tutti è avere un luogo mio dove poter lavorare e vivere. Non è un segreto che mi piacerebbe intraprendere la carriera artistica come professioni

Bugia o Verità?

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Ormai la rubrica “Un argomento a settimana” sta diventando un vero e proprio appuntamento fisso per me. Scrivo un racconto e subito dopo penso a quello successivo. Devo ammettere che non è semplice trovare un argomento diverso ogni volta ma alla fine è una piccola sfida ed io non ne ho mai declinata una! Questa volta vorrei parlarvi di “bugie”. Vi è mai capitato che qualcuno ritenuto inizialmente fidato vi raccontasse poi un numero irrimediabile di fandonie? A me si! La cosa più buffa è che spesso questa tipologia di persone non ricorda nemmeno le falsità che racconta e si tradisce continuamente. Per me una “bugia” equivale a dire: “Non mi fido di te”.   Credo che un rapporto (di qualsiasi natura o tipologia) debba essere basato sulla sincerità e l’apertura ma mai su sotterfugi che rischiano di minare la serenità altrui. Spesso ci troviamo costretti a raccontare piccole bugie per non incappare in malumori di amici, parenti e conoscenti o semplicemente perché non voglia

Il giudizio non spetta a noi...

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Avete mai riflettuto su quanto sia facile tracciare un giudizio anche senza conoscere il motivo preciso per cui lo si dà? E’ come se ognuno di noi si sentisse in diritto di dire la propria opinione anche quando non solo non è competente in materia, ma non conosce nemmeno i termini di una specifica questione. Ci ho pensato in occasione della liberazione di una ragazza italiana (volontaria di una Ong), una notizia di questo ultimo periodo. Non voglio entrare in tecnicismi che non mi competono né tanto meno in giudizi politici che non sono pertinenti al mio blog, però voglio parlare della reazione della gente comune che ha assistito a questo evento. Chiunque ha espresso la sua opinione, ma ciò che mi ha colpito ancora una volta è la voracità malefica e l’assoluta mancanza di raziocinio che sono emersi in questo frangente. Io non mi sono mai capacitata di come un essere umano possa contenere così tanta cattiveria gratuita e ingiustificata. Se non si è d’accordo con idee