Per la rubrica "recensioni" di paroleinscatola79: Il me che ami nelle tenebre di Scottie Young e Jorge Corona a cura di Davide Poli

Heilà! Questa volta ci sono io, Davide, a tenervi compagnia con qualche spunto riflessivo...

E' da un pochino di tempo che non leggo qualcosa di interessante, specialmente fumetti. Io e Giulia abbiamo avuto molto da fare ultimamente con i nostri lavoretti e non sono quindi riuscito a dedicare il tempo necessario alla lettura. Ho deciso però di riprendere una delle mie passioni scegliendo uno dei fumetti che più mi incuriosiva per questo periodo. Avevo bisogno di una certa ispirazione per ricominciare a sfogliare pagine su pagine come facevo un tempo e questo libro è arrivato proprio nel momento perfetto! Scritta da Scottie Young, conosciuto in ambito fumettistico per le sue illustrazioni “pucciose” di supereroi, la storia si intitola “Il Me che ami nelle tenebre” e affronta proprio quel concetto di ispirazione che tanto temono e ricercano un po' tutti i disegnatori. Immersi in un' ambientazione da casa stregata tipica di un film horror anni '80, una giovane pittrice di nome Rowena spera di trovare un nuovo tipo di slancio artistico. Decide quindi di uscire momentaneamente dalla nevrotica vita metropolitana per rinchiudersi in questa abitazione sperduta chissà dove convinta di poter riuscire nel suo intento. Ma Ro, come ama chiamarsi, non ha fatto i conti con la natura dell'entità oscura che dimora da tempo immemore in questo luogo dimenticato. La ricerca di una nuova ispirazione le richiederà un prezzo troppo alto da pagare... Ho divorato in poco tempo questo libro. Sono sempre interessato a questo tipo di storie con quel pizzico di aspetto introspettivo fondamentale per questo genere. La cosiddetta ispirazione artistica è una questione spinosa per ogni tipo di artista. C'è chi la ricerca nella musica, c'è chi invece si lascia andare a qualche film particolare mentre altri si dedicano alla ricerca di luoghi specifici. Io appartengo soprattutto a quest'ultima categoria, come anche la nostra pittrice in questione. Affidarsi completamente ad una situazione così misteriosa come ha fatto Rowena può però rivelarsi un rischio non calcolato dai risvolti tutt'altro che positivi. Anche il noto scrittore Stephen King, nelle sue molteplici storie horror, affronta continuamente il tema del luogo infestato e posseduto sottolineando quanto tutto questo non sia mai un aspetto da sottovalutare. Nelle filosofie orientali di stampo animista tutto possiede energia e ovviamente quest'energia può subire gli effetti negativi di un eventuale abbandono e non curanza. Se poi si abbina tutto ciò alla perenne e insistente ricerca del cosiddetto “lato oscuro” delle cose, si crea un mix pericoloso per qualsiasi tipo di artista. E' ovvio per mille motivi filosofici e psicologici che l'essere umano è maggiormente attratto dall'oscurità piuttosto che dalla luce. Il buio in tutte le sue forme può infondere sensazioni interessanti ma è necessaria una certa dose di autocontrollo nell'affrontarlo. Autocontrollo che purtroppo Ro si vede perdere ad un certo punto della vicenda, proprio nel momento in qui la misteriosa e oscura entità la abbindola riempiendola di false promesse. Non svelo nulla riguardo al finale della storia perché merita di essere letta. E' buona cosa ogni tanto immergersi nella lettura di situazioni simili, per ricordarsi che tutto può essere vissuto e sperimentato ma seguendo sempre quei concetti di equilibro e autocontrollo che purtroppo molti sottovalutano.

Voi invece? Come si dice spesso... avete paura del buio?

Ringrazio Giulia per lo spazio che mi ha concesso e spero di ritrovarci presto!

Davide.




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